Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2023 Qui - La storia vera di Billy Moore e la sua sopravvivenza nelle infernali carceri thailandesi è soprattutto un atto d'accusa contro l'anarchia totale in cui versa quel sistema, in cui "violenza, sangue e sudore" diventano il pane quotidiano. Crudo e realistico (talvolta insostenibile, nulla ci viene risparmiato), il film traccia un ritratto accorato di un uomo completamente solo contro tutti e la cui forma di riscatto sarà la boxe, alla quale si dedicherà con disperazione. Un pugno nello stomaco anche per lo spettatore, teso nella visione fino all'ultima immagine esplicativa. Un film che ha in Joe Cole un ottimo interprete sia a livello fisico e di caratterizzazione psicologica, ben fotografato e dalla resa molto realistica (con una colonna sonora che più che di musica è fatta di rumori che ben si adattano al contesto). È insomma un'opera difficile da maneggiare questa di Jean-Stéphane Sauvaire, ed anche da giudicare, ambiguo, banale in certi frangenti, non troppo incisivo sul piano drammatico-catartico, ma comunque meritevole di visione. Voto: 6
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