Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/10/2022 Qui - Come già in una delle sue opere più famose (e riuscite), Gattaca, Andrew Niccol immagina un futuro distopico, dominato dallo streaming dei ricordi, nel quale è ambientato un noir (dalle ingerenze evidenti di capisaldi del genere). Confezione elegante e buono spunto, manca tuttavia la sostanza, una storia che sia veramente efficace e nella quale si muovano personaggi credibili. La figura del detective solitario e donnaiolo è uno dei tanti topoi presenti nel film, che gioca su una struttura ballerina e disorientante alternando mdp fissa su quadri intriganti a una marea di soggettive, fino ad addentrarsi in un caleidoscopio di matriosche visive, forti le connotazioni politico-sociali, debolissima e banale la risoluzione narrativa finale, corretta la morale. Voto: 5,5
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