Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/10/2022 Qui - Ho rivisto questo film con curiosità a distanza di vari decenni, per riscoprirne i valori, quasi con un occhio da storico o da archeologo. E' un film datato, imperfetto, troppo lento e freddo. Non è un capolavoro, ma si lascia vedere. Michael Radford se la cava infatti dignitosamente nel portare su schermo il capolavoro di George Orwell. Seppure con mezzi non enormi, rende bene un mondo futuristico, desolato e agghiacciante, dove il Potere ha il controllo assoluto su ogni pulsione umana, anche la più intima. Molto bravo come sempre John Hurt, ma anche Richard Burton a fine carriera se la cava benissimo come gelido inquisitore (e bella davvero Suzanna Hamilton). Forse qualche volo mistico di troppo. Certo, non paragonabile alla coeva geniale reinvenzione del mito orwelliano da parte di Terry Gilliam. Manca difatti quello scatto, magari nel segno dell'infedeltà al testo, che riesca a renderlo autonomo rispetto all'opera letteraria, così come accadrà (appunto) l'anno successivo con il capolavoro Brazil. In definitiva, non assolutamente un lavoro da buttare, ma meglio si poteva fare. Voto: 6+
Nessun commento:
Posta un commento