Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2024 Qui - Il tema è affascinante: otto storie radicate nel folklore di altrettante nazioni, dirette da registi di vario calibro, alcuni dei quali notevoli. Tuttavia, come spesso succede in progetti simili, la qualità degli episodi varia significativamente, oscillando tra l'eccellente (quello austriaco e turco), il passabile (tedesco e inglese) e il mediocre (polacco, greco e americano). L'episodio indiano, nonostante sia stato girato in un suggestivo bianco e nero, non mi ha trasmesso nulla. L'opera risulta più intrigante nelle sue premesse che nella realizzazione. È un peccato, perché con un maggiore impegno sulle sceneggiature, che talvolta risultano enigmatiche e difficili da interpretare a causa della loro brevità, si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore. Invece, si assiste a qualche sobbalzo e forse un paio di momenti brillanti, ma poca carne al fuoco che alla fine fa attendere con sollievo i titoli di coda. Voto: 5,5
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venerdì 14 giugno 2024
The Field Guide to Evil (2018)
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martedì 9 novembre 2021
Goodnight Mommy (2014)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/11/2021 Qui - Un thriller psicologico con piccole ma potentissime contaminazioni horror, costruito attraverso personaggi ambigui, dialoghi essenziali, simbolismi, incubi, allucinazioni, fobie e atmosfere surreali che creano un insieme ingarbugliatissimo nel quale è difficile vederci chiaro. Volendo comprimere il tutto in poche righe si potrebbe dire che "Ich seh, Ich seh" (io vedo, io vedo, tradotto inspiegabilmente in "Goodnight Mommy"), è il completo disfacimento della famiglia e la rappresentazione della follia che ne deriva, tutto attraverso gli occhi malati di un bambino che ha visto crollare ogni sua singola certezza. L'unico difetto è il twist alla "The Sixth Sense" che si intuisce troppo facilmente fin dai primi minuti e che non chiarisce alcuni comportamenti della madre. Ma al di là di questo (e della evidente non originalità del tutto), rimane l'elegante messa in scena, in grado di dosare inquietudine e momenti da voltastomaco, rimangono l'atmosfera onirica e un rigore glaciale che amplifica il crescendo di violenza delle scene finali, e non è poco. Buonissimo esordio per i tedeschi Veronika Franz e Severin Fiala, esordio ben migliore del successivo (e loro ultimo) The Lodge. Voto: 6,5
mercoledì 16 settembre 2020
The Lodge (2019)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/09/2020 Qui - Per come si presentano le dinamiche in questo film, lo spettatore arriva facilmente a intuire la piega che prenderà la storia, soprattutto perché la sceneggiatura presenta qualche ingenuità evidente e nei dialoghi c'è più di qualche indizio che rendono l'epilogo prevedibile. Tra i pregi ci sono l'ambientazione (casetta sperduta in montagna, avvolta nella neve), qualche momento tensivo ben ricreato (dai registi Veronika Franz e Severin Fiala, quelli di Goodnight Mommy, che ancora mi manca) e la prova della protagonista (brava e duttile Riley Keough, sospesa tra buoni propositi e regressioni psicotiche). I difetti riscontrabili, oltre a quelli già evidenziati, sono da cercare nel ritmo piuttosto lento, nella dilatazione di alcune situazioni e nel fulcro della parte finale che rende il tutto abbastanza sterile e quasi ridicolo. Si nota l'influenza dell'horror sui generis perfettamente rappresentato da Ari Aster (di cui cita anche la casa in miniatura), ma il risultato finale è decisamente inferiore. The Lodge, il classico horror patinato e ben diretto, con una bella atmosfera cupa e glaciale e un'ambiguità di fondo che non ti fa capire chi prende in giro chi, che regge abbastanza bene fino a quando non svela tutte le sue carte, da lì in poi si impantana nelle sabbie mobili scivolando lentamente fino a un finale che più banale non si può. Mediocre, ma si fa vedere. Voto: 5+
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