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venerdì 28 aprile 2023

Elvis (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/04/2023 Qui - Biopic impressionante e considerevole per l'agilità della regia, la confezione precisa e il montaggio svelto (quasi tre ore che volano) ma un po' parco di emozioni vere. Grandissimo Tom  Hanks nonostante il trucco alla Oliver Hardy e tremendamente somigliante Austin Butler. Il film si può dire sicuramente riuscito, anche se ci sono molti salti temporali e tante cose che sembrano poco approfondite, lasciando solo gli occhi a godere dello spettacolo e lasciando fuori anche molto dell'aspetto musicale di Elvis. Si possono infatti perdonare a Baz Luhrmann certi slanci modernisti improbabili (i brevi inserti rap su tutti) e alcuni cenni storici didascalici e superficiali, a fronte di un impatto visivo strepitoso e della ricostruzione notevole di alcune esibizioni di Elvis, ma di più in ogni caso ci si aspettava. Un film che racconta un mito, o meglio un mito ed il suo ingombrante procuratore, spettacolare ma freddo, comunque da vedere. Voto: 6+

venerdì 12 luglio 2019

Better Watch Out (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2019 Qui - Da un po' di anni ormai siamo abituati a collegare il Natale non solo a storie lacrimose con buoni sentimenti ma anche ad atroci narrazioni horror. Safe Neighborhood (conosciuto anche come Better Watch Out) riesce alla perfezione a mischiare l'atmosfera natalizia, calda e familiare, con le drammatiche note di un'invasione domestica che promette ansia e situazioni truci, dove la sopravvivenza non è affatto assicurata. La colonna sonora è composta quasi unicamente dalle canzoni di repertorio cui tutti siamo abituati, canzoni che fanno da contraltare ironico alle terribili immagini che scorrono sullo schermo. Proprio l'ironia è uno dei punti di forza di questo film. Si ride, e tanto. Si ride nei classici momenti della calma prima della tempesta, quando ci vengono presentati i fantastici genitori del ragazzino protagonista (Virginia Madsen e Patrick Warburton) o il suo migliore amico nerd, ma si ride anche e soprattutto quando si raggiunge l'apice della drammatica vicenda, creando una stranissima e davvero riuscita commistione fra ironia e paura che contribuisce a distinguere questo film  dalla sequela di titoli simili. Con situazioni al limite del paradossale, che tuttavia sembrano totalmente plausibili nell'architettura della storia, lo spettatore rimane coinvolto e rapito, sobbalzando dagli spaventi e asciugandosi una divertita lacrima il momento successivo. La trama sulle prime è molto semplice, in un tranquillo quartiere di periferia, una babysitter si ritrova a difendere un bambino dodicenne da un intrusione in casa, ma le cose saranno molto diverse da quello che sembrano. Better Watch Out parte sulle note del home invasion classico, un genere che può comprendere horror come The stranger fino a commedie alla Mamma ho perso l'aereo, ed è proprio in questo equilibrio insolito che trae spunto la prima parte della trama. Un plot twist abbastanza semplice però cambia le carte in tavola dando il via a tutto un altro genere di pellicola, dove la serietà aumenta di qualche punto cosi come la tensione, ma senza esagerare perché in fondo a natale siamo tutti più buoni. A tal proposito vi invito ad evitare di visionare il trailer che inspiegabilmente qualcosa suggerisce, o a rifuggire commenti a rischio spoiler, considerato che questo film del 2016 gioca moltissimo sul fattore sorpresa.

mercoledì 10 aprile 2019

The Visit (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/12/2017 Qui - Non perde il gusto per il finale a sorpresa il buon M. Night Shyamalan, regista controverso, spesso criticato (a mio parere non sempre con ragione, anche se giustamente per i mediocri L'ultimo dominatore dell'aria e After Earth), bistrattato dai più, ma ancora una volta capace di reinventarsi e sorprendere. Giacché in The Visit, film horror del 2015, scritto e diretto dal regista di origini indiane, sperimenta applicandosi con coraggio in un classico dei tempi moderni, la ripresa diretta e poi rimontata come fosse un documentario (mockumentary). Perché anche se The Visit è difatti il classico POV, esso è dotato di una certa eleganza formale e di altro in più. Il film è infatti un found footage capace di discostarsi dal solito subdolo guazzabuglio da mal di testa. Dato che la storia semplice e neppure molto originale di due ragazzini che passano una settimana in compagnia dei nonni che non hanno mai conosciuto e dove, in un primo momento la convivenza pare idilliaca ma col passare dei giorni i nonni iniziano a comportarsi in modo strano, è ben raccontata, girata e con una notevole dose di maestria (si, malgrado si tratti di un found footage) ricorrendo ad inquadrature ricercate piuttosto che ad abili movimenti di macchina che catturano l'attenzione dello spettatore e ne aumentano notevolmente il coinvolgimento. Shyamalan infatti, anche confezionando un film più inquietante che un horror puro, dosando un crescendo di angoscia molto efficace attraverso i comportamenti leggermente bizzarri dei nonni durante il giorno, decisamente sopra le righe dopo il tramonto e con improvvise esplosioni (come la bella ed angosciante sequenza dell'inseguimento sotto la casa), riesce nel suo intento di coinvolgere e farsi apprezzare.