Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2021 Qui - In questo film che tratta il tema dell'autismo Éric Toledano e Olivier Nakache (ancora insieme dopo anche C'est la vie - Prendila come viene) mettono in immagini le vicissitudini accadute veramente a due associazioni che lavorano da anni sul territorio parigino, scegliendo come protagonisti Vincent Cassel e Reda Kateb (bravi entrambi, più il primo a sorpresa): la sincera attenzione dei due registi nei confronti del tema della disabilità è fuori discussione (si ricordi di Quasi amici), sottolineata dalla scelta di far recitare anche persone realmente autistiche, e se la descrizione delle difficoltà dei personaggi "Fuori dal comune" appare vivida e a tratti avvincente, così come funzionale è la messa in scena della formazione "sul posto" dei vari assistenti, laddove l'intesa a pelle talvolta vale più di mille attestati, e dove l'attenzione ai suoni, ai dettagli o ai singoli gesti può risultare determinante per la comprensione di una necessità o di una difficoltà percepite come insormontabili, a convincere assai meno, sono le sotto-trame, che risultano banali, ripetitivi e affatto originali. Ne risulta un film che, al netto dell'evidente trasporto e del messaggio sacrosanto messo in bocca ad una dottoressa la quale, interpellate dagli ispettori, sottolinea come il lavoro di queste associazioni vada al di là dei protocolli ma meriti un encomio perché ottiene risultati sul campo che gli danno ragione (l'alternativa la maggior parte delle volte è la contenzione), appare piacevole, spesso divertente, ma discontinuo e con un buon quarto d'ora di troppo. Voto: 6+
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lunedì 14 giugno 2021
martedì 16 luglio 2019
C'est la vie - Prendila come viene (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2019 Qui
Tema e genere: Ogni coppia sposata concorda certamente su una cosa: tutto dev'essere perfetto. Quello delle nozze è un giorno speciale, si ha l'attenzione puntata addosso e si desidera fare bella figura con i propri cari. E questo film affronta il tema dalla parte di chi sa che non può fallire: gli organizzatori.
Trama: Max lavora nel catering da trent'anni ed è quasi alla fine del suo percorso lavorativo quando si ritrova a occuparsi del matrimonio di Pierre e Héléna in un castello del XVII secolo. Come al solito, ha organizzato tutto: ha reclutato la sua brigata di camerieri e cuochi, ha consigliato un fotografo, ha predisposto le decorazioni floreali e ha prenotato un'orchestra. Tuttavia, la notte dei preparativi potrebbe trasformarsi in un disastro a causa di una serie di imprevisti.
Recensione: Dopo più di cinque anni da Samba, Éric Toledano e Olivier Nakache, due amici registi che hanno incantato il mondo nel 2011 con "Quasi amici", tornano a regalarci una brillante commedia francese. Una commedia con risvolti farseschi, ma diretta con una mano leggera, con un umorismo spesso sottile, espresso con una mimica facciale notevole, è assente la grevità delle commedia "all'italiana", la volgarità sfacciata, il presentare tutto in negativo, nel film anche nelle persone sfortunate o balorde, c'è una bella collezione di caratteri, si intravede un lato positivo che alla fine emerge, dopotutto C'est la vie – Prendila come viene racconta di condivisione, integrazione, e di come l'aspetto privato può esser difficilmente soffocato quando si lavora in squadra da tanto tempo, ma è pure tra lavoro e vita che possono nascere legami e soluzioni nuove che ci fanno andare avanti o che aiutano a mettere un punto fermo. Niente scene scollacciate e il sesso è affrontato con leggerezza e umorismo, le parolacce ci sono ma non sono martellanti. Insomma un umorismo fine, che fa ridere per tutto il film e che ti lascia con la bocca buona dopo esserti divertito per quasi 2 ore. Lo spettatore viene coinvolto in ogni fase del matrimonio, dalla preparazione alla festa vera e propria, la storia si svolge infatti in un'unica giornata. Una giornata in cui una serie di incidenti ben pensati vanno vicino al disastro e fanno morire dalle risate. Un'altra serie di pensate pirotecniche, originali, "coup de théâtre" confermano la grandeur francese e tutto lo stile che hanno, seppur comico, nel preparare cose sofisticate, bellissime e un po' fuori dal mondo. Se proprio si vuole trovare un difetto a questa commedia che, risulta molto più originale e pulita della maggioranza delle attuali nel resto del mondo, è che naturalmente alcune scene divertenti sono prevedibili fin da subito, chiaramente telefonate, ma ripetitivo soprattutto nella commedia non è sempre sinonimo di scarsa qualità. Un po' eccessiva inoltre la durata, troppi forse i 107 minuti per un lavoro così ben scritto. Globalmente però il quinto atto della coppia creativa francese è molto riuscito.
Trama: Max lavora nel catering da trent'anni ed è quasi alla fine del suo percorso lavorativo quando si ritrova a occuparsi del matrimonio di Pierre e Héléna in un castello del XVII secolo. Come al solito, ha organizzato tutto: ha reclutato la sua brigata di camerieri e cuochi, ha consigliato un fotografo, ha predisposto le decorazioni floreali e ha prenotato un'orchestra. Tuttavia, la notte dei preparativi potrebbe trasformarsi in un disastro a causa di una serie di imprevisti.
Recensione: Dopo più di cinque anni da Samba, Éric Toledano e Olivier Nakache, due amici registi che hanno incantato il mondo nel 2011 con "Quasi amici", tornano a regalarci una brillante commedia francese. Una commedia con risvolti farseschi, ma diretta con una mano leggera, con un umorismo spesso sottile, espresso con una mimica facciale notevole, è assente la grevità delle commedia "all'italiana", la volgarità sfacciata, il presentare tutto in negativo, nel film anche nelle persone sfortunate o balorde, c'è una bella collezione di caratteri, si intravede un lato positivo che alla fine emerge, dopotutto C'est la vie – Prendila come viene racconta di condivisione, integrazione, e di come l'aspetto privato può esser difficilmente soffocato quando si lavora in squadra da tanto tempo, ma è pure tra lavoro e vita che possono nascere legami e soluzioni nuove che ci fanno andare avanti o che aiutano a mettere un punto fermo. Niente scene scollacciate e il sesso è affrontato con leggerezza e umorismo, le parolacce ci sono ma non sono martellanti. Insomma un umorismo fine, che fa ridere per tutto il film e che ti lascia con la bocca buona dopo esserti divertito per quasi 2 ore. Lo spettatore viene coinvolto in ogni fase del matrimonio, dalla preparazione alla festa vera e propria, la storia si svolge infatti in un'unica giornata. Una giornata in cui una serie di incidenti ben pensati vanno vicino al disastro e fanno morire dalle risate. Un'altra serie di pensate pirotecniche, originali, "coup de théâtre" confermano la grandeur francese e tutto lo stile che hanno, seppur comico, nel preparare cose sofisticate, bellissime e un po' fuori dal mondo. Se proprio si vuole trovare un difetto a questa commedia che, risulta molto più originale e pulita della maggioranza delle attuali nel resto del mondo, è che naturalmente alcune scene divertenti sono prevedibili fin da subito, chiaramente telefonate, ma ripetitivo soprattutto nella commedia non è sempre sinonimo di scarsa qualità. Un po' eccessiva inoltre la durata, troppi forse i 107 minuti per un lavoro così ben scritto. Globalmente però il quinto atto della coppia creativa francese è molto riuscito.
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sabato 5 gennaio 2019
Samba (2014)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2016 Qui - Samba è una drammatica commedia francese del 2014 diretta da Olivier Nakache e Eric Toledano, due registi alla loro seconda collaborazione con l'attore protagonista Omar Sy, dopo Quasi amici: Intouchables del 2011, con cui avevano raggiunto un successo planetario e si erano fatti conoscere dal grande pubblico. Un successo meritato perché erano riusciti a raccontare con toni di forte spessore e 'lievi' un tema 'quasi intoccabile' e comunque non 'semplice' da esporre e da interpretare. Lo stesso accade, seppur con minor incisività, almeno nella prima parte, a Samba, film che tratta un argomento, ultimamente di grande attualità, immigrazione e clandestinità. Difatti la pellicola racconta la storia di Samba Cissé (Omar Sy), un immigrato francese che viene dal Senegal e che lavora (da dieci anni) come lavapiatti in un albergo. Dopo alcuni problemi burocratici, gli viene ordinato di lasciare la Francia. Con l'aiuto di Alice (Charlotte Gainsbourg), una giovane donna borghese in congedo lavorativo che lavora per un'associazione che si occupa di questioni giuridiche legate all'immigrazione, Samba si batterà per ottenere il diritto di soggiorno in Francia. La pellicola racconta anche di questa donna, affetta da sindrome da stress, che sembra trovare in Samba un rifugio e una ragione per uscire dall'impasse. Allo stesso modo Samba è convinto che Alice sia la chiave per regolarizzare la sua posizione sociale.
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