Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2024 Qui - Un bambino affetto da una grave immunodeficienza è portato dai genitori premurosi in una clinica isolata e minacciosa, dove subisce un trattamento sperimentale assai invasivo. Per la maggior parte della sua durata, il film è saturato di stereotipi tipici delle case infestate dai fantasmi, il che lo condannerebbe ad essere un'opera banale e dimenticabile se non fosse per l'inaspettato finale. Nonostante sia colmo di cliché, questo finale è così sorprendente da rivedere il giudizio complessivo: un colpo di scena assurdo ma, in qualche modo, redentore. In definitiva, è un film che, pur ricordando le lezioni di Brightburn, riesce solo parzialmente, salvandosi dalla mediocrità grazie soprattutto all'atmosfera e al finale, ma non tanto per il resto, classificandosi comunque come un'occasione mancata. Voto: 5,5 [Netflix]
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