Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2024 Qui - Anche senza conoscere l'origine dal recente racconto di Stephen King, il film si identifica rapidamente con lo stile dell'autore del Maine, rivelando molto sulla sua personalità e sulla capacità del regista (tale John Lee Hancock) di trasformare le sue atmosfere in immagini, risultando in un'opera che oscilla tra l'horror soprannaturale e il racconto di formazione. La prima parte è sostenuta principalmente dal carisma di Donald Sutherland, per poi evolvere in una fase più oscura, ricca di situazioni macabre e tematiche tetre, con un'impronta leggermente televisiva ma comunque interessante. Complessivamente, il film merita la visione, anche se non lascia un'impronta duratura, essendo prevedibile e non particolarmente emozionante e/o coinvolgente. Voto: 5,5 [Netflix]
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