lunedì 2 dicembre 2019

The Monster (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/12/2019 Qui
Tema e genere: Se sei stata per anni una madre degenere, alcolista e violenta, hai solo due modi per riconquistare l'amore della tua figlia preadolescente: portarla a Disneyland o salvarla da un mostro bestiale annidato nei boschi. Ed è quello che succede in questo comunque ambivalente horror scritto e diretto da Bryan Bertino, con protagonista Zoe Kazan (The Big Sick) e la quasi esordiente Ella Ballentine.
Trama: Kathy e la figlia Lizzy si perdono nei boschi. Finiscono così per rimanere intrappolate nel bel mezzo di una tremenda foresta. Come se non bastasse, sono inseguite da una terribile creatura che non è né umana né animale. In mezzo all'orrore e al caos primordiale, ridefiniranno il loro rapporto di madre e figlia.
Recensione: Il limite maggiore di The Monster è da ricercarsi in una trama fin troppo asciutta, in un certo qual modo scontata e già vista. C'è una situazione di "prigionia" seppur a cielo aperto, con il classico assedio assicurato da un predatore mostruoso (di cui origine e motivazioni resteranno misteriose) nei confronti di due donne rimaste in panne con l'auto nella solita zona isolatissima. La prima parte si sviluppa molto sull'attesa e l'entrata in scena del mostro non è niente male nonostante questi sembri il fratello anabolizzato di Venom. Vari soccorritori, tra cui poliziotti e meccanici, cadono come mosche fornendo gentilmente l'inevitabile carne da macello (nel trituratore ci finirà anche il povero Scott Speedman). Però il ritmo non manca e le scene d'azione sono tutto sommato ben congegnate. Tuttavia ad elevare dal possibile anonimato il lavoro di Bryan Bertino è il sottotesto inerente il rapporto tra madre e figlia, ovvero le due protagoniste, portato a galla con intelligenti flashback. The Monster senza di esso avrebbe davvero ben poche ragioni d'essere, ed invece il lavoro effettuato su questo aspro conflitto, con annesse aperture amorevoli davvero azzeccate, riesce a fornire la motivazione giusta per accollarsi la visione. L'interazione tra la ragazzina disperata e la madre incapace ed alcolizzata fornisce grande spessore e senso emotivo al tutto, con prese di coscienza bilaterali, dove da una parte il ruolo di madre diventa effettivo e, dall'altra, il sentimento sempre messo in dubbio assume connotati ben definiti. Ciò in cui pecca di più e che non mi permette di essere un tantino più generoso nel votarlo sta nella sua a tratti eccessiva lentezza, soprattutto nella prima parte che ci impiega fin troppo ad entrare nel vivo. Sicuramente per creare maggiore empatia con le due protagoniste e maggiore tensione nello spettatore, però purtroppo un paio di momenti di stanca si fanno sentire condizionandone negativamente la visione e il giudizio. Ma in ogni caso è questo un film, seppur certamente non memorabile per quanto riguarda i meri contenuti horror, tuttavia apprezzabile per la scrittura dei personaggi, da vedere.

Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/CastThe Monster è un film onesto e diretto come il suo titolo (beh insomma, può trarre in inganno), che conferma l'abilità del regista Bryan Bertino (che si dimostra molto bravo a gestire la tensione, molto meno a dirigere invece le scene in cui il mostro attacca, e a creare un clima di attesa alquanto inquietante) di fare piatti saporiti con pochi ingredienti (tipo in The Strangers, 2008, e tipo il suo sequel, Prey at Night, 2018, seppur nei panni di sceneggiatore) e la legge dell'horror per cui demoni familiari chiamano demoni veri e propri (tipo in Babadook, 2014). Molto brave le due protagoniste, madre (Zoe Kazan) e figlia (Ella Ballentine), per quest'ultima una nota di merito in più data la giovane età e per quanto e come sia riuscita a dare al proprio personaggio credibilità e spontaneità. Buona l'ambientazione così come l'atmosfera ricreata dando una forte impronta oscura alla pellicola.
Commento Finale: Inversione di ruoli, genitorialità sotto stress e lezioni pedagogiche ("i mostri non esistono" diceva la mamma all'inizio, "avevo torto" dirà alla fine) sono lo strato simbolico di The Monster, e non è assolutamente da buttare. Ma l'architettura narrativa di questa piccola fiaba horror funzionerebbe anche senza doppie letture e rimane in linea di galleggiamento con una buona tensione nervosa, un piccolo scorcio boschivo che trasuda insidia, la sensazione di ineffabilità della minaccia e ineluttabilità della fine. Insomma, una buona opera, un horror leggermente diverso, da vedere.
Consigliato: Non siate troppo scettici e non lasciatevi ingannare dal titolo e dalla trama banale (come avevo fatto io precedentemente). Il film è guardabilissimo e si apprezza che sia stato gestito con notevole serietà, senza cadere nella trappola da risultare un'emerita cavolata, in questo caso sarebbe stato facilissimo cascarci ma così non è.
Voto: 6

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