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venerdì 14 aprile 2023

Willow (1988)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/04/2023 Qui - Visto da bambino e rivisto di recente con molto piacere. Uno dei tanti fantasy prodotti negli anni ottanta, non tra i migliori in senso assoluto (la concorrenza ai tempi era ben armata, un po' come oggi, ma nel mezzo c'è stato un bel periodo di vuoto), ma comunque molto piacevole ed assolutamente coinvolgente a livello spiccio, vuoi per una storia semplice e diretta (comunque la sceneggiatura non è proprio da antologia, si poteva costruire un po' meglio), vuoi per gli scenari molto belli e per un ritmo che non prevede tempi di stanca. E poi ci si trova dentro davvero un po' di tutto quanto la mente fantasiosa possa partorire e desiderare, il senso di avventura e fantastico è sorretto in maniera costante da presenze di ogni tipo, si passa con disinvoltura dalle fate buone prodighe di buoni consigli, alla classica regina cattiva (che non va mai sprecata), agli elfi accompagnatori, a giganti sputa fuoco (protagonista un nano adulto che deve salvare una neonata dalle grinfie di una malvagia reggente). Gli ingredienti che hanno fatto la fortuna del genere insomma non mancano e il regista Ron Howard li "dosa" sapientemente, con la giusta miscela di azione e umorismo e con una "spruzzata" sentimentale. Un cinema di accumulo, non trascendentale nel suo complesso, ma efficace nell'esprimere i suoi voleri, grazie ad un onesto lavoro d'insieme ed a uno spirito positivo generato dalla fantasia di George Lucas (nel bene e nel male non un nome qualunque). Un po' ingenuo visto con gli occhi dello spettatore odierni, ma nel complesso (ancora) godibile. Voto: 6,5

martedì 28 aprile 2020

La settima musa (2017)

Titolo Originale: Musa
Anno e Nazione: Spagna 2017
Genere: Thriller, Fantascienza, Horror
Produttore: Julio Fernández, Carlos Fernández, Laura Fernández
Brendan McCarthy, Jean-Yves Roubin, Manuel Chiche
Regia: Jaume Balagueró
Sceneggiatura: Jaume Balagueró, Fernando Navarro
Cast: Elliot Cowan, Franka Potente, Ana Ularu, Joanne Whalley
Christopher Lloyd, Leonor Watling, Manuela Vellés
Durata: 100 minuti

Horror esoterico di Jaume Balaguerò.
Un professore di letteratura, in lutto per la morte della fidanzata e perseguitato da incubi ricorrenti, si addentra in un mondo macabro.

sabato 20 luglio 2019

Paolo - Apostolo di Cristo (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2019 Qui
Tema e genere: Film biblico che narra l'ultimo periodo di vita di Paolo di Tarso, ebreo osservante, cittadino romano e fiero persecutore dei cristiani prima della sua conversione al cristianesimo.
Trama: Paolo di Tarso, in prigione in attesa della condanna dai romani, riceve le visite dell'evangelista Luca cui detta le sue memorie.
Recensione: Dopo la storia di Maria nel film Piena di Grazia (film che non ho visto, anzi, l'ho scartato a priori), il regista Andrew Hyatt, decide di raccontare della turbolenta vita di Saulo/Paolo prima persecutore dei Cristiani e poi epistolario dal carcere, appunto Romano, a causa della sua Fede. La figura di Paolo, ormai anziano e segnato dalle punizioni corporali subite, viene presentata come quella di un uomo saggio che ha trovato, dopo l'apparizione sulla via di Damasco, una forza interiore che alimenta il carattere forte di un uomo che è passato dall'uso della violenza alla comprensione del potere che ha l'amore. Qualche flashback ne racconta la storia, questa storia, in maniera frammentaria. Una storia di grande interesse storico e non solo religioso, in un'opera con praticamente due soli protagonisti (anche se non sono gli unici), protagonisti di una pellicola per niente edulcorata (almeno non troppo), che riesce ad intrattenere senza mai rischiare accenti predicatori. Una pellicola che dispone di alcuni attori di grosso calibro, a cominciare da Jim Caviezel, che fu il Messia ne La passione di Cristo di Mel Gibson e che qui fa da "spalla" (ma in certi momenti il suo ruolo è quasi predominante), nei panni di san Luca e da James Faulkner, che dopo una vita da "non protagonista" in film e serie tv ha per la prima volta il ruolo principale, e anche di grande spessore. Il suo san Paolo è sofferto ma lucido e appassionato, e la sceneggiatura disegna un'amicizia tra uomini segnati dalla fede che è il tratto migliore del film. Un'ottima interpretazione la sua. Meno riuscita la caratterizzazione dell'antagonista, il romano/prefetto Mauritius (Olivier Martinez), che passa dalla durezza del persecutore alla curiosità verso un uomo così amato dal suo popolo, e della comunità dei cristiani dove la saggezza di Aquila e Priscilla (interpretati da due attori esperti come John Lynch e Joanne Whalley) si scontra con le intemperanze di chi vorrebbe fare la rivoluzione come il giovane Cassius (un acerbo Alessandro Sperduti, giovane attore italiano visto finora in commedie di scarso livello). Paolo - Apostolo di Cristo non è quindi esente da difetti, tuttavia proprio le buone interpretazioni, il non spingere troppo l'acceleratore su accenti predicatori, ma anche la sua semplicità d'approccio unita al disegno di un'amicizia vera, fanno di questo film un film riuscito, un film non eccezionale (però ben fatto) ma in grado di intrattenere, appassionare e coinvolgere sufficientemente.