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mercoledì 30 settembre 2020

Ricordi? (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2020 Qui - Prendi e lascia, tocca e fuggi: quante storie d'amore (amore?) sono fatte in questo modo, vivendo di tormenti e passioni, di memorie felici e traumatiche, di eccezionali momenti di armonia e feroci incomprensioni. Ricordi? prova a raccontarne una, piuttosto generica, ma incisiva e realistica nei toni e negli argomenti, e lo fa in maniera indubbiamente riuscita, al di là di qualche difettuccio minimale, sul piano estetico. C'è qualche assonanza nella storia con quella di Dieci inverni, pellicola d'esordio del regista Valerio Mieli e unica opera da lui diretta fino a questo film, ma Ricordi? brilla di luce propria anche e soprattutto grazie alle atmosfere ovattate che egli sceglie e riesce a imprimere al suo lavoro, dalla sceneggiatura (di cui è unico autore) alla messa in scena. Luca Marinelli in scena prevale su Linda Caridi, volto meno noto e probabilmente anche a ragione, senza toglierle nulla, ma riconoscendo le buone doti dell'attore romano (nei ruoli circostanti i nomi più importanti sono quelli di Camilla DianaDavid Brandon e Giovanni Anzaldo). Contando che la storia non dice sostanzialmente niente di originale, il plusvalore finale del film deriva senz'altro dalle capacità del regista, che sceglie di raccontare per flashback soggettivi mantenendo però una patina soffocante di incomunicabilità, di inutilità sui personaggi e su tutta la storia. Voto: 6+

domenica 14 aprile 2019

Tommaso (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/12/2017 Qui - Alla sua seconda seconda esperienza come regista, Kim Rossi Stuart in Tommaso, film del 2016, scritto, diretto e interpretato da lui stesso, svolge una operazione non banale, mostra con efficacia la nevrosi di un individuo tormentato per cui la realtà è sempre insufficiente o comunque non in grado di soddisfare i bisogni inconsci. Il protagonista infatti trova sempre una scusa, anche banale, per respingere quello che ottiene, nella vita amorosa e nel lavoro. Sogna vermi, simbolo delle brutture che possono nascondersi sotto le apparenze luccicanti. È tormentato da fantasmi del passato che emergono di tanto in tanto e non riesce a mettere a fuoco. Allontana da sé i risultati ottenuti, come se dopotutto il fallimento fosse una condizione più accettabile del successo. Inaffidabile, erotomane, imprevedibile, provoca, con una certa costanza, il naufragio dei rapporti d'amore. Naufragi che non risparmiano nessuna. Tommaso è sempre con la testa altrove, con lo sguardo che osa su sederi ben torniti o seni in bella vista, costantemente predisposto all'atto sessuale, ma solo allo stato mentale, riuscendo così a trasmettere in parte le angosce che appartengono a tantissimi Tommaso, anche perché il film riflette (comunque non eccezionalmente) e mostra le difficoltà supreme degli esseri umani, perennemente occupati e indaffarati a gestire quel disagio relazionale, derivante dal bisogno assolutamente totalizzante di stringere legami sessuali e amorosi soddisfacenti. Peccato che nonostante l'argomentazione interessante e intuizioni felici (con alcuni momenti sinceramente divertenti grazie a situazioni grottesche che ricordano le situazioni reali di tante relazioni, anche se il tutto "resta distante" e le fantasie di Tommaso alla fine non riescono a coinvolgere davvero), il film si fermi alle intenzioni, un bel lavoro in potenza insomma, la trama infatti, dopo una prima parte brillante, senza pretese, ma onesta (in cui il regista dosa bene, ma non benissimo ironia, dramma, grottesco), si trascina per una buona ora con scenari già visti, già vissuti, prevedibili, senza picchi.