Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/01/2024 Qui - Il regista Roman Polanski ed il fotografo Ryszard Horowitz (amici di lunghissima data) si rivedono a Cracovia, cinquant'anni dopo aver lasciato la Polonia. L'occasione è propizia per dare spazio ai ricordi, anche quelli di un'infanzia segnata (seppure in modo diverso, Polanski non finì nei campi, Horowitz sì) dalla tragedia della persecuzione nazista. Il tema è di quelli importanti, eppure non mancano momenti lievi nonché poetici e di speranza. La regia è praticamente "invisibile" e ciò è più che meritorio. Si lascia spazio ai due amici che in più di un'occasione si emozionano e fanno emozionare. Un film che è contemporaneamente documento e storia, la cui sceneggiatura sono appunto i ricordi di entrambi separati dalle loro evidenti differenze caratteriali. Si piange, si riflette e qua e là c'è perfino il posto per qualche sana risata, per un film indubbiamente riuscito e da vedere. Voto: 7 [Sky]
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