Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/11/2023 Qui - A Taipei una serie di eventi tragici colpiscono un nucleo familiare. Dalla cinematografia taiwanese un'opera notevole che non lascia indifferente per il notevole impatto drammatico della storia ma contemporaneamente per il carattere sobrio della narrazione (curata nell'evoluzione dei vari personaggi). Gli eventi tragici che si susseguono vengono raccontati con raro senso della misura e in modo visivamente pregevole per la particolare eleganza delle inquadrature. Dall'inizio quasi in chiave horror all'epilogo illuminato da una timida luce di speranza, lo spettatore è coinvolto in un carosello di emozioni in cui trovano spazio, accanto al dramma e al dolore, parentesi oniriche e struggenti flashback (l'evento a metà del film è una scossa inaspettata ed imprevedibile). Una bella sorpresa, un film che gioca molto sulla bravura degli attori, riuscendoci in maniera ottimale. Un film che, con il respiro del grande romanzo classico e l'inquietudine del thriller moderno, dove ogni sottigliezza diventa gesto epico e ogni volto una mappa dell'animo umano, si staglia indelebile. Voto: 8
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