Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/07/2019 Qui
Tema e genere: Horror basato sull'omonimo personaggio creato da Victor Surge, protagonista di racconti dell'orrore, videogiochi, film e vicende di cronaca.
Tema e genere: Horror basato sull'omonimo personaggio creato da Victor Surge, protagonista di racconti dell'orrore, videogiochi, film e vicende di cronaca.
Trama: In una piccola città del Massachusetts, quattro studentesse liceali eseguono un rituale nel tentativo di sfatare la tradizione dello Slender Man. Quando uno di loro scompare misteriosamente, il resto delle compagne inizia a sospettare che lo Slender Man sia entrato in azione.
Recensione: Ispirato ad una leggenda metropolitana che ha avuto larga eco in rete nell'ultimo decennio, questo fiacco horror si avvale di espedienti scontati per tentare di sopperire alle mancanze di sceneggiatura e regia. All'interno del vasto immaginario legato al mondo del paranormale dalle tinte fosche negli ultimi anni si è affacciato un misterioso essere dall'aspetto filiforme e privo di volto, che risiede nei boschi ed è capace di soggiogare giovani anime portandole a perdere la cognizione della realtà e a sacrificare altre vite in suo onore. Tale essere ribattezzato Slender Man, è in verità stato inventato da un semplice fotografo esperto di editing, ma è divenuto talmente popolare da comparire in diversi creepypasta, racconti dell'orrore trasmessi sul web, sia in forma di testo che di immagini (foto e video). Purtroppo la sua "esistenza" è salita anche alla ribalta della cronaca nera, quando nel 2014 due ragazzine tredicenni del Wisconsin tentarono di uccidere una loro coetanea, dicendosi obbligate a farlo proprio da tale oscuro figuro. Dunque l'idea di incentrare un film su questo ambiguo personaggio non poteva che essere colta al volo anche dal cinema horror, e avrebbe potuto rappresentare una qualche novità, specialmente in un periodo in cui imperversano remake e sequel. A conti fatti, però, la debolezza della sceneggiatura e la scarsa inventiva della regia, fanno di questa produzione un qualcosa di dimenticabile, mai veramente intrigante o spaventoso. La storia si sviluppa attorno a quattro amiche di scuole adolescenti di un piccolo paesino americano, alle prese con problemi familiari e prime cotte, che una sera per gioco decidono di guardare un video in rete per evocare questo fantomatico Slender Man. Il loro scetticismo verrà ben presto smentito da una serie di eventi inquietanti, in primis l'improvvisa e inspiegabile scomparsa di una di loro, e poi strane ombre e apparizioni, tra i boschi e tra le mura di casa. E quindi il film ci presenta la solita entità negativa dalle origini anonime e superficiali, con le solite mosse sbagliate e i soliti comportamenti poco plausibili dei protagonisti. Insomma le solite cose viste e straviste portate su schermo senza un reale quid in più. Perché anche se il problema più grosso di Slender Man di Sylvain White è che si tratta di un film dell'orrore che fa spesso orrore ma mai paura, errore già di per se imperdonabile per un film appartenente a questo genere che poi diventa doppiamente grave se si pensa che il materiale di partenza è una delle più famose ed inquietanti leggende metropolitane moderne, a colpire è l'incapacità di proporre un qualcosa di vagamente originale e interessante. Tanto che, giusto per non farsi mancare niente, quella proposta da Slender Man è una storia che sembra pescare a piene mani da due titoli cult del genere come Candyman e The Ring (indovinate perché?). Come se la mancanza di originalità non fosse già un problema sufficiente, a questo si deve aggiungere anche numerosi buchi di sceneggiatura, tanto che da un certo punto del film in poi alcuni personaggi sembra quasi che spariscano direttamente dal copione. Non una spiegazione sul loro destino, non un cenno nemmeno dagli altri protagonisti. Semplicemente non se ne parla più e basta. Anche da un punto di vista degli effetti speciali, ci troviamo di fronte ad un prodotto scialbo e senza mordente, con risvolti involontariamente comici. Le scene deputate a spaventare infatti, non solo sono prevedibili, ma possono anche regalare una meravigliosa nausea da disorientamento.